La trasferta di Cuneo è lunga. Lunghissima.
Da casa mia sono 420Km ad andare e altrettanti a tornare.
Ma per rivedere gli amici Freedom Supporter, ripartirei anche ora.
Ci hanno accolto aspettandoci sotto la pioggia per aprirci le porte della Casa del Cuneo Calcio, uno spazio dove si viaggia nel tempo, organizzato e gestito anche da parte di questi tifosi. Una meraviglia di luogo in cui nel poco spazio che oggi hanno a disposizione (ma la buona notizia è che presto si allargheranno) hanno condensato una storia più che centenaria. Palloni, foto e divise storiche, ti riportano indietro in un'epoca che molti noi hanno visto soltanto nei film, ma che lì puoi toccare con mano.
Luogo migliore non ci poteva essere per scambiarci le sciarpe e per fare le foto di rito.
Poi siamo andati a mangiare, e anche lì ho fatto conoscenze nuove, come l'abbinamento degli gnocchi col Castelmagno e il Bunet, robe al limite della legalità.
Nel post-pranzo, è arrivato il momento della partita con l'emozione di vedere le nostre ragazze portare a casa una vittoria complicatissima, in un incontro dove il pareggio sarebbe stato, onestamente, il risultato più corretto.
L'emozione è stata amplificata dalla decisione dei Freedom Supporter, che per protesta non entravano allo stadio dai gravi fatti successivi a Freedom-Pavia, di guardare la partita dagli spalti con noi in segno di amicizia, senza tifare, ma applaudendo le loro ragazze.
Una giornata di sport vero, genuino, dove questi ragazzi non ci hanno fatto sentire ospiti, ma a casa.
Una giornata di sport vero, che, malgrado imbrazzanti tentativi, nessuno è riuscito a rovinare.
Un applauso a loro e un grande abbraccio per il difficile momento che stanno vivendo. Chi vi denigra non vi merita.
Avete tutta la nostra solidarietà.